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RELIGIONE
E COSMOLOGIA DEI DOGON
I Dogon sono stati una delle popolazioni africane più studiate
da antropologi ed etnologi, e a ragione; la loro cultura religiosa e la
loro mitologia, infatti, sono articolate e complesse, ed hanno richiesto
ricerche pazienti e assai lunghe per essere decifrate. Marcel Griaule,
etnologo francese, é lo studioso che per primo ha fatto conoscere
al mondo occidentale la cultura dogon; egli ha raccolto nel suo libro
"Dio d'acqua" (pubblicato nel 1948) la testimonianza di Ogotommeli,
un anziano cacciatore, riguardo la religione, la filosofia e la mitologia
nella regione di Bandiagara in Mali.
Ogotemmeli spiegò a Griaule che la concezione dell'Universo si
basa su due principi fondamentali: la vibrazione della materia e il moto
perpetuo del cosmo. E' il fonio, un cereale dai grani piccolissimi, a
simboleggiare il germe della vita e le linee a zig-zag che si possono
osservare sulle case dogon rappresentano il moto perpetuo dell'Universo.
I Dogon credono che la terra, la luna e il sole siano stati creati da
Amma, il dio suprema che successivamente sposò Tenga, la terra.
Purtroppo la loro unione fu guastata da un formicaio il quale, erigendosi
sulla terra, impedì alla coppia di completare il rapporto. Infuriato,
Amma rase al suolo il formicaio, cioè circoncise la donna, e poi
la rese fertile con il suo seme: la pioggia. Successivamente Amma emanò
Nommo, la sua incarnazione, la forza vitale che viene concepita anche
come Acqua, ma può essere rappresentata dalla parola. In seguito,
Amma generò due creature uguali tra loro e a immagine di Nommo:
un uomo e una donna, in possesso entrambi dell'essenza maschile e femminile
contemporaneamente. Ben presto però Nommo si rese conto che gli
esseri umani non sapevano affrontare una vita così complessa, perciò
decise di circoncidere l'uomo privandolo della sua parte femminile, mentre
alla donna fu reciso il clitoride rendendola totalmente femminile. L'uomo
e la donna diedero poi alla luce otto figli, considerati gli antenati
di tutti i Dogon. Otto è un numero significativo nella cultura
dogon, e gli antenati possono essere rappresentati anche dai simboli del
serpente, della tartaruga, dello scorpione, del coccodrillo, della rana,
della lucertola, del coniglio e della iena.
La circoncisione è tuttora molto importante nella cultura dogon.
Per i ragazzi la rimozione del prepuzio è il segno del primo passo
nel mondo degli adulti. Ogni tre anni ha luogo una grande cerimonia a
Songo, vicino a Bandiagara, nel corso della quale fino a 200 ragazzi tra
i 10 e i 12 anni vengono iniziati. La circoncisione femminile è
stata ufficialmente condannata dal governo, ma è tuttora abbastanza
diffusa, specialmente nelle regioni pio remote.
Ad Amma si attribuisce anche la creazione delle stelle, ed i Dogon affermano
di discendere da una stella chiamata Po-tolo, lo stesso nome del seme
di fonio che rappresenta la vita. Questa stella è Sirio B, invisibile
ad occhio nudo, ma di cui i Dogon conoscono l'orbita precisa al punto
di affermare che essa impiega cinquant'anni a compiere un giro intorno
alla Terra. I moderni astronomi hanno calcolato il periodo di rotazione
di Sirio B attorno alla Terra in 49,98 anni. Il mito dogon afferma che
Po-tolo è bianca, piccola e pesante; infatti Sirio B è una
stella nana, bianca, poco più grande della Terra, ma con una massa
pari a quella del Sole. Questi misteri hanno contribuito ad aumentare
il fascino di questo popolo che ha saputo creare una visione dell'universo
così ricca e complessa da far invidia a qualsiasi altra religione,
coinvolgendo con il loro simbolismo ogni manifestazione ed ogni oggetto
anche tra i più insignificanti.della loro opera e della vita quotidiana.
La struttura per esempio del villaggio rappresenterebbe simbolicamente
il corpo umano, con al posto del capo la To-guna, la "casa della
parola", una bassa tettoia dove gli anziani si riuniscono per prendere
le decisioni più importanti.
Il paniere intrecciato, con la base quadrata e l'apertura rotonda, se
capovolto rappresenta l'universo, perché il cielo è quadrato
e la terra è rotonda. Quando Ogotemmeli spiegò questo a
Griaule aggiungendo che in principio sul quadrato superiore, della dimensione
di un cubito, si trovavano tutti gli animali e le piante della terra,
Grialu chiese come potessero starci tutti, "Tutto questo viene detto
a parole - rispose Ogotemmeli - ma ogni cosa sui gradini è un simbolo..un
numero qualsivoglia di simboli può trovare posto su di un gradino
di un cubito"
Altri aspetti della religione dogon facilmente visibili per un visitatore
sono i "feticci", spesso conservati in una semplice cupola di
fango compatto, ricoperto talvolta da elaborati disegni rossi e neri.
I Dogon vengono chiamati Habbe, ovvero infedeli, dai Fulbe, in quanto
rifiutano la religione islamica. Oggi la maggior parte dei Dogon segue
la religione tradizionale, sebbene circa il 35% sia musulmano e una minoranza
sia cristiana (spesso due fedi sono seguite contemporaneamente). Non è
un fatto insolito che le persone di uno stesso villaggio seguano due religioni
differenti, il matrimonio misto tra fedi diverse è un fatto piuttosto
comune: la tolleranza è solo una delle ammirevoli caratteristiche
dei Dogon.
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casa
di Ogotemmeli
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Causa
di Griaule
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Sangha
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Sacrificio
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Altare
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Altare
di famiglia
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Il
capro espiatorio
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Luogo
di circoncizione
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Toguna
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Cesto
cielo e terra
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Danze
rituali
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L'hogon
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