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L'ECONOMIA


Negli ultimi anni diversi paesi dell'Africa tra cui il MALI hanno registrato un aumento del PIL, ciò nonostante le economie locali sono deboli e gli abitanti dell'Africa Occidentale hanno redditi pro-capite tra i più bassi del mondo.
Stando a recenti statistiche della Banca Mondiali il MALI ha un PIL pro- capite di Dollari 250 o anche inferiore il che lo pone tra i paesi più poveri del Mondo.

Come termine di paragone si pensi che la maggior parte dei paesi occidentali industrializzati hanno un PIL pro-capite compresi tra $20.000 e $ 30.000 o più.. Insomma il cittadino occidentale medio è fino a 100 volte più ricco del suo corrispettivo MALIANO.

Le Nazioni Unite hanno elaborato al contempo l'INDICE DI SVILUPPO UMANO che tiene conto non dei valori economici ma delle caratteristiche generali di ogni Stato e prende in considerazione oltre al reddito fattori quali l'aspettativa di vita ed il livello di istruzione.Tuttavia anche alla luce di questi criteri, il quadro è terribilmente desolante in quanto il MALI risulta al 153esimo posto su 162 Paesi esaminati.

In termini umani queste cifre indicano che per la maggio parte degli abitanti della Regione la vita quotidiana è una dura lotta contro la povertà. L'aspettativa di vita è intorno ai 50 anni. Su mille bambini, fra cento e duecento muoiono prima di aver compiuto 5 anni. La gente non ha denaro per comprare cibo e può coltivare solo cereali; ciò comporta gravi carenze nutrizionali e una facilità ad ammalarsi che colpisce soprattutto i bambini. Purtroppo l'assistenza sanitaria è quasi inesistente.

La scarsità delle risorse alimentari non è determinata soltanto dalle variazioni climatiche o dai fenomeni di sfruttamento eccessivo del suolo, è anche il risultato del progressivo abbandono delle colture destinate al consumo interno ( miglio, sorgo, manioca e igname) per lasciare posto alla coltivazione di prodotti da esportazione (arachidi e cotone), processo iniziato in epoca coloniale e portato ora avanti dalle multinazionali. Perciò, come ha ben descritto René Dumont, in "L'Africa strangolata", si va creando una sempre maggiore dipendenza economica ed alimentare dai paesi industrializzati: basta un raccolto minore del solito a causa delle bizze meteorologiche, o il crollo delle quotazioni a livello internazionale del prezzo di quel prodotto, a far sì che coloro che vivono di agricoltura (nel Mali agricoltura e allevamento danno lavoro al 90% dell'intera popolazione) si trovino senza di che sfamarsi, per non parlare dei danni creati al terreno dal tipo di coltivazioni e dalle tecniche adottate che lo rendono sterile.

Infine l'applicazione di prezzi politici ai prodotti per il consumo interno, finalizzata a rifornire le città di prodotti alimentari a basso prezzo, ha finito per scoraggiare tali coltivazioni a vantaggio delle colture destinate all'esportazione, impedendo la produzione di un surplus e relegandoli ad una agricoltura di sussistenza estremamente precaria, non in grado di fronteggiare le situazioni critiche come quelle verificatesi nelle recenti carestie.

Se alla situazione agricola sopra descritta si aggiungono uno sviluppo industriale a livello embrionale ( 2% della forza lavoro) e l'assenza di materie prime, meglio si comprende come questo paese sia caduto nella spirale della dipendenza e dell' indebitamento con le potenze economiche del mondo sviluppato.

Resta un'ultima risorsa la cui entità è da approfondire ed è quella rappresentata dal turismo, sviluppatosi negli ultimi anni sulla scia della fama acquisita dal popolo Dogon, grazie agli studi antropologici francesi. E' un turismo particolare, alla ricerca del "primitivo" e del " magico", banalizzando spesso il significato della cultura locale e adattandola ai propri bisogni, ma a volte non avvezzo ad affrontare i disagi e le difficoltà di un viaggio in un Paese dove mancano le strutture ed i servizi turistici tipici di quei paesi dove il fenomeno turistico è di lunga data.

Pescatori Bozo
Polpette di scalogni
Arachidi
Cordai
Cotone
Orti presso un barrage
Telaio
Sartoria
Allevatore Peul
Pesce secco
Verso il mercato
Coperte vendesi
Vendita polli
© Yacouba per l'Africa