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L'AMBIENTE


L'Africa Occidentale può essere suddivisa in 3 zone geografiche principali disposte in senso orizzontale: una fascia settentrionali costituita dal deserto, un'area meridionale con boscaglia e foreste e una parte centrale semidesertica che va sotto il nome di SAHEL.

L'Africa Occidentali ha pochi rilievi montuosi. Gran parte della regione è coperta da plateau pianeggianti o leggermente ondulati, interrotti da rare zone montagnose. Nonostante la loro scarsità, le montagne dell'Africa Occidentale ospitano le sorgenti di diversi fiumi. Il corso d'acqua più lungo della regione è il Niger che nasce in Guinea e, disegnando una grande ansa attraversa il Mali verso Nord-Est fino a Mopti dove si dirama formando il cosiddetto "delta interno", un dedalo di canali e paludi. La cima dell'ansa tocca i margini del Sahara nei pressi di Timbouctou; da qui il fiume scorre verso Sud-Est attraversando il Niger e la Nigeria e sfocia nell'Oceano Atlantico.

Le Guide turistiche ed i cataloghi dei Tour Operator dicono che se si vuole vedere la vera Africa si deve andare in Mali: ambiente selvaggio della savana, svariate etnie con le loro culture, i mercati variopinti, il fiume Niger ed i suoi pescatori, le moschee di fango, la mitica Timbouctou invasa dal deserto e i Dogon abbarbicati alla falesia, intenti sotto i to-guna ad elaborare complesse cosmogonie.

Ma il Mali è anche un paese di circa 12 milioni di abitanti minacciati dall'avanzata del deserto e dalla siccità; occupato per il 58% del territorio dal Sahara, il resto è situato nel Sahel, la regione che lambisce a meridione l'oceano di sabbia, e vede ogni anno perdere a causa dell'avanzata desertizzazione vaste superfici coltivabile ( Attilio Gaudio nel suo " Sahel:sulle piste della fame" invita a modificare la carta fisica del Mali, a causa della scomparsa di un lago grande come il lago di Garda).

Accanto a questo fenomeno dovuto ad un insieme di variabili climatiche, ambientali ed ecologiche che investono l'intero pianeta, a livello locale agiscono i fattori antropici che generano la desertificazione per l'uso scorretto del suolo, per il taglio indiscriminato degli alberi, ( vi è grande necessità di legna da ardere per cucinare e per affumicare il pesce), per l'eccessivo sfruttamento dei terreni per il pascolo, determinando quindi la progressiva diminuzione delle coltivazioni agricole tradizionali.

Il suo immenso territorio è diviso in due dal fiume Niger che lo percorre per 1800 km; su circa 30.000 kmq il Niger forma una grande ansa e il dislivello minimo del terreno fa sì che le sue acque ristagnino e formino un grande delta interno che nel periodo delle piogge (giugno - ottobre) inonda la vasta pianura rendendola fertile.

Nonostante ciò, la mancanza di infrastrutture che permettano di conservare ed incanalare l'acqua, o di impedire che la stessa diventi fonte di distruzione e nel contempo la mancanza di un numero sufficiente di pozzi e delle pompe per attingerla nei periodi di siccità, rendono difficoltosa non solo la coltivazione dei terreni, ma le condizioni di vita di tutta la popolazione, e le più colpite sono soprattutto le donne, alle quali compete procurare il prezioso liquido, costrette a percorrere strade sempre più lunghe alla ricerca dell'acqua. Ciò non può che accentuare le già precarie condizioni igieniche ed il rischio di epidemie è sempre in agguato.

Ad aggravare la situazione sono sopravvenute nell'ultimo ventennio due pesanti carestie, nel 1973-74 e nel 1983-84, che hanno ancor più evidenziato a livello internazionale la situazione di precarietà e di povertà del paese.
Il Mali è perciò anche il paese dove la durata media della vita è di 46 anni, dove la mortalità infantile per i bambini inferiori ad un anno è del 15%; dove l'assunzione media di calorie è del 30% inferiore al necessario e dove il tasso di alfabetizzazione è del 29%: il Mali è uno dei cinque paesi più poveri del mondo.

La pianura del Seno
Fiore della savana
Lucertola
Termitaio
Delta interno del Niger
Falesia di Bandiagara
Vorrei volare
Mani di Fatma
Tramonto sul Niger
Orti sul Niger
Verso Gao
© Yacouba per l'Africa